Malattie cardiache, obesità, disturbi mentali: i nuovi
studi
I 9 mesi passati nell’utero determinano chi siamo
Il destino, le attitudini e la salute di
ciascuno di noi è stabilito ancor prima di nascere? È legato a quei nove mesi
passati nella pancia della mamma? Annie Murphy Paul ne ha fatto un libro
intervistando medici e scienziati e scoprendo che il feto non è affatto
protetto dal mondo esterno, ma vive anche lui in un mondo legato all’ambiente e
alla dieta della mamma. Insomma: quel periodo merita molta più attenzione di
quanto ne abbia oggi.
Geni o ambiente? Insomma se siamo come siamo:
attitudini, intelligenza, temperamento, salute è per via dei geni o
dell’ambiente? Ciascuno di quelli che se ne occupano dice la sua e con molte
buone ragioni. Ma potrebbe esserci qualcosa d’altro che non è né geni né ambiente.
Quello che siamo, ma anche obesità, diabete,
certe malattie del cuore, cancro e persino malattie mentali potrebbero
dipendere da quello che è successo nei nove mesi passati nell’utero. Annie Murphy
Paul ne ha fatto un libro: nove temi per i nove mesi della sua gravidanza che
Annie ha passato a intervistare medici e scienziati. Aspettare un bambino d’estate
o d’inverno non è la stessa cosa. I bambini dell’estate sono un centimetro più
alti, con un’ossatura più robusta. Ed è logico: d’estate c’è tanto sole e la
mamma sintetizza più vitamina D. L’inverno invece, porta infezioni virali e
certi virus possono compromettere lo sviluppo del cervello, è molto raro ma
succede.
Quanto male fa al feto la mamma che fuma o
beve? Il fumo fa malissimo: aborto, parto prematuro, malformazioni. Anche
l’alcol fa male. Proprio in questi giorni è stato pubblicato un lavoro di
ricercatori del Canada che dimostra come l’alcol altera lo sviluppo del cuore e
predispone a malattie che si manifesteranno nella vita adulta. Per il feto l’alcol
è peggio della cocaina. Ma due bicchieri di vino alla settimana si possono bere
o no? Dati ce ne sono tantissimi ma una risposta sicura non c’è: nel dubbio
meglio evitare.
I bimbi nati da chi era gravida durante
l'attacco alle Torri Gemelle a New York nel 2001 pesavano meno del normale. È
successo lo stesso con i terremoti e con l’uragano Katrina. È perché gli ormoni
dello stress — cortisolo e adrenalina — hanno una influenza negativa sullo sviluppo
del feto. Quei bambini lì hanno meno glomeruli nel rene e meno isole del
pancreas — quelle che fabbricano l’insulina — e da grandi avranno la pressione
alta, più malattie del cuore e più diabete dei loro coetanei.
Tanti omosessuali hanno un fratello più
grande: perché? Secondo Freud l’oggetto dell’odio di un tempo di chi era geloso
del fratello più grande, diventa nell’adolescenza ragione di amore: evidenze scientifiche?
Nessuna. Ma la scienza una spiegazione ce l’ha. In gravidanza la mamma fabbrica
anticorpi contro certe proteine del feto, alla seconda gravidanza di un altro maschio
questi anticorpi potrebbero interferire con le proteine che controllano lo
sviluppo di certe parti del cervello che predispongono all’omosessualità. Le
basi scientifiche di questa ipotesi sono in un lavoro pubblicato nel 2006 su Proceedings
of the National Academy of Sciences da Ray Blanchard, professore di
psichiatria in Canada.
Anche certe nostre attitudini e perfino certi
comportamenti criminali potrebbero venire da cose successe nei nove mesi
dell’utero. Nel suo libro Annie Murphy Paul racconta di Charles Gaston condannato per omicidio in
California, i giudici hanno sospeso la pena di morte quando i suoi avvocati
sono riusciti a dimostrare che la madre beveva e che era ubriaca perfino il giorno
del parto.
Ma allora il destino di ciascuno di noi è
stabilito ancor prima di nascere? Un po’ sì, non del tutto, c’è certamente
dell’altro. Ma quel periodo merita attenzione, molta di più di quanta la
scienza e la gente non gliene abbiano data finora.
Il
mondo esterno
Il feto non è affatto
protetto dal mondo esterno: la dieta della mamma è tutt’altro che irrilevante
I
comportamenti
Anche certe abitudini e
certi comportamenti criminali potrebbero
dipendere da quei nove mesi
Corriere della Sera, 3 gennaio
2012, pag. 23
Nessun commento:
Posta un commento