Così la fattoria disintossica dalla città
Boom delle aziende agricole
aperte alle famiglie: “Qui scoprono la terra”
Corrado Zunino
Sono tante, 2134 in tutta Italia, e sono
l’ultima fase della ricerca di un equilibrio nuovo tra cittadino e campagna.
Sono le fattorie didattiche e insegnano agli urbanizzati qual è la pianta del
basilico e come il formaggio pecorino derivi dal latte. Spesso i visitatori
delle fattorie non lo sanno. Sono due mila cento trenta quattro, e fanno una
media di venti per ogni provincia italiana. Nelle ultime stagioni, che sono le
sei stagioni della crisi economica e del ritorno a molte origini, la crescita
delle fattorie didattiche ha avuto il profumo del boom. Dice il censimento: 330
in Emilia Romagna, antesignana al solito, 285 in Piemonte, 278 in Campania. Il
profumo è acre, certo, perché le fattorie che vogliono reinsegnare la natura
hanno gli animali dentro, attorno, eppure sempre più famiglie si prenotano per
il weekend, sempre più insegnanti calendarizzano la gita in fattoria, sempre
più scout raggiungono le campagne per dormire nell’ex stalla riattata.
Salvatore Collura è il
tenutario della fattoria Carcaci, a 75 chilometri da Palermo, a ventiquattro da
Corleone, a tre dal primo negozio. L’azienda didattica agrituristica si trova
all’interno della riserva naturale orientata di Monte Carcaci. Si dorme solo
con mezzi propri: camper, tenda, sacco a pelo e per quest’ultimi a disposizione
c’è la
vecchia stalla. «Nella nostra struttura, del 1918, ricreiamo la civiltà
dei contadini del primo Novecento. Gli studenti visitano la riserva, guardano
un filmato dell’agricoltura siciliana in via di estinzione. In una stanza
scoprono gli attrezzi della terra: l’aratro, la zappa, il ritune per trasportare
la paglia, il clivu per togliere lo stelo del grano. E quando mostriamo il
grano, gli adolescenti non lo riconoscono.
La trasformazione in farina, l’impasto,
l’accensione del forno a legna: ecco la via del pane. A tavola facciamo
assaggiare le tabische: grano schiacciato e condito con origano, cipolla,
pecorino, pomodoro, olio di oliva. I ragazzini fanno ooh, si accorgono che si
può vivere senza plastica». La giornata di lezione nella riserva costa cinque
euro, quindici pranzo compreso. La Regione Sicilia ha finanziato il progetto
Carcaci — il prossimo passo è la costruzione di un mulino in pietra — con 400
mila euro. «Tutti spesi con attenzione».
Le fattorie da scuola si stanno incuneando
nelle città. La Fattorietta è un’énclave dietro Città del Vaticano: una
fattoria didattica urbana che racconta un’antica realtà di campi e di fabbrica
tra strade dissestate e palazzi a otto piani. «I nostri nonni coltivavano la
terra e fabbricavano i mattoni per San Pietro».
la Repubblica, 10 aprile
2013, pag, 23
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