Uno studio prova che sono
già in grado di distinguere le strutture dei due idiomi da cui provengono
Lo studio dimostra che i piccoli, nati in
famiglie bilingue, usano il tono e la durata fonetica del suono per orientarsi
tra i due idiomi. «Come ad
esempio tra l’inglese e il giapponese - riportano i
ricercatori - che hanno nella loro grammatica un ordine opposto delle parole.
In inglese, gli articoli e i pronomi precedono i nomi e quest’ultimi hanno un
suono che dura di più. Mentre per il giapponese o l’hindi avviene l’opposto, i
toni degli articoli o dei pronomi sono più alti». «Di già a sette mesi i
bambini bilingue sono sensibili a queste differenze e le usano per distinguere
gli idiomi mentre si parlano. Sono quindi in grado di sviluppare strategie che
i coetanei monolingue non hanno necessità di incrementare», afferma Janet
Werker, co-autore dello studio.
La Stampa, 7 maggio 2013,
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