Francia: la dieta comincia in tv

Meno réclame per i bimbi




 La crescita del tasso di obesità tra i bambini francesi è preoccupante. Davanti a una tale situazione, il ministro della Salute del gabinetto di François Fillon, Roselyne Bachelot, ha elaborato un progetto finalizzato alla limitazione della pubblicità televisiva destinata ai bambini. A sostegno di tale iniziativa sono scese in campo, nelle ultime settimane, ben venti associazioni e società di esperti.


  Il progetto è stato definito il 4 febbraio scorso e già allora aveva suscitato la reazione positiva da parte dei medici, delle famiglie e dei genitori dei alunni. Non tutti, però, si erano mostrati entusiasti, a partire dai rappresentanti degli investitori pubblicitari e delle industrie agroalimentari. Per loro, infatti, la limitazioni o la soppressione delle pubblicità alimentari destinate ai bambini rappresenterebbe una grossa perdita. A oggi, si stima che il mercato francese per questo tipo di reclame si attesti a circa un miliardo di euro l’anno, considerando soltanto i canali televisivi. D’altra parte, va ricordato come in Francia un bambino su cinque è in evidente soprappeso. Un fenomeno, quello dell’obesità, sconosciuto oltralpe fino a trent’anni fa.



  Il progetto d’interdire le pubblicità è dunque tutt’altro che accantonato, sebbene il ministero della Cultura e della Comunicazione abbia già espresso la sua contrarietà all’interdizione. Nel caso in cui dovessero saltare le trattative politiche per condurre in porto il divieto, non è escluso che la Bachelot non adotti, con il sostegno delle associazioni mediche e dei genitori, dei provvedimenti legislativi per impedire la messa di onda di alcune specifiche pubblicità.

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